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Articolo 2

Il complesso architettonico di corte Olmo Lungo è inserito nell’area produttiva denominata “Valdaro”, di proprietà della società BS INVEST, urbanizzata negli anni da numerosi piani industriali, l’ultimo in ordine di tempo piano “Olmo Lungo” sul quale, come riportato dalla stampa locale nei giorni scorsi, il gruppo immobiliare Patrizia investe 70 milioni nei siti del gruppo Codognotto e di Gxo, provider dei magazzini Leroy Merlin.

Il piano originale con data 9 aprile 2001 sottolineava la presenza del Bene Architettonico vincolato presente sull’area, e così lo descrive “…. costituito da un palazzo con pianta a blocco lineare, adibito un tempo a signorile dimora di campagna con annessa una chiesetta con aula a volta a botte, che si trova in discreto stato di conservazione; fanno parte del complesso anche una torre colombaia, alcuni fabbricati rustici ed una vasta area agricola che li circonda. Con Decreto Ministeriale del 13.03.1958 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ai sensi della Legge 1 giugno 1939 n 1089, emetteva il Decreto di vincolo dell’immobile denominato “Palazzo Olmolungo con annesso Oratorio” sito in Mantova località Valdaro. Successivamente con Decreto del 23 novembre 1999 lo stesso Ministero estendeva il Decreto di Vincolo al “Complesso Palazzo Olmolungo con annessi Oratorio, Torre, area di pertinenza e corte rustica”.

La Fondazione d’Arco allora proprietaria del complesso immobiliare in data 28.02.2000 presentò ricorso presso il TAR per la Lombardia sezione di Brescia contro il Ministero in persona del Ministro pro tempore e del Direttore Generale dell’Ufficio Centrale per i Beni archeologici, artistici e storici e contro la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Brescia, per l’annullamento parziale del Decreto 23/11/99. La Fondazione accettava, pur ritenendoli privi di valore privi di valore storico – artistico, l’estensione del vincolo storico artistico alla Torre Colombaria ed ai fabbricati rurali compresi nel complesso, ma contestava l’estensione del vincolo alla vasta area circostante di mq 32.986… “

Con sentenza n 03725/2000 reg. seg. N 00314/2000 il TAR di Brescia accolse il ricorso della proprietà ed annullò parzialmente i vincoli del decreto del 23/11/1999.

La Soprintendenza autorizzò nel 2002 la vendita delle aree rurali, ma nel provvedimento autorizzativo confermò il vincolo monumentale su tutti i fabbricati ed indicò una “destinazione d’uso delle aree agricole legata allo sviluppo di servizi per la ricettività, per l’ospitalità o di tipo sociale”.

L’intero complesso architettonico è purtro


Commenti

Una risposta a “Articolo 2”

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