
La Direttiva UE 2018/2001 (RED II) introduce la CER con lo scopo di stabilire un nuovo assetto del sistema energetico e favorire l’autoapprovvigionamento locale da fonti rinnovabili e trasformare i consumatori in AUTOconsumatori che agiscono collettivamente La direttiva ha richiesto che gli Stati membri si debbano dotare di misure di
incentivazione per gli schemi di autoconsumo, quali i gruppi di autoconsumo collettivo e le comunità di energia rinnovabile, al fine di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione previsti dal Green Deal o “Patto Verde” che propone iniziative con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050.
La CER (comunità di energia rinnovabile) è l’estensione naturale dei soggetti produttori ed AUTOconsumatori collettivi; prevede infatti la partecipazione su base volontaria di soggetti molteplici, cittadini che abitano nello stesso quartiere ma anche negozi, scuole edifici pubblici ecc. presenti nell’area che, attraverso la sottoscrizione di un contratto collettivo costituiscono un soggetto giuridico, diventando azionisti o membri
della comunità.
L’Italia non ha ancora promulgato la legge nazionale per il recepimento della Direttiva Europea sulle energie rinnovabili, ma con l’articolo 42-bis, inserito nel Decreto Milleproroghe (convertito nella legge n. 8/2020 in 29 febbraio 2020) propone la regolamentazione in materia di autoconsumo collettivo e comunità energetiche rinnovabile. Il DL 8 novembre 2021, n.199, entrato in vigore il 15 dicembre 2022, stabilisce, tra l’altro, che il perimetro di aggregazione di ciascuna CER è riferito alle utenze di consumo connesse sotto la stessa cabina primaria.